Cliente - Crazy Donkey
Categoria - Brand Design
Anno - 2022
Crazy Donkey è una nuova realtà nel mondo della Brasserie comasca. Con la birra come pilastro portante, il locale offre una varietà di scelte gastronomiche che spaziano dai classici cibi da pub, come panini o piadine, fino a selezioni di selvaggina più insolite.
L’identità di Crazy Donkey è contemporaneamente rustica, dalla palette con colori freschi alla ricercatezza dei materiali che compongono il locale, come ad esempio l’insegna arrugginita.
L’identità di Crazy Donkey è contemporaneamente rustica, dalla palette con colori freschi alla ricercatezza dei materiali che compongono il locale, come ad esempio l’insegna arrugginita.


Il logotipo di Crazy Donkey nasce dall’unione del nome del brand con la sagoma del volto di un asino. È stato progettato un logo estremamente semplice, con l’obiettivo di rimanere riconoscibile all’interno dell’identità distaccandosi dalle illustrazioni.




Se un tempo i muli venivano sfruttati per trasportare grandi carichi sulla schiena, chi sono gli asini al giorno d’oggi? Chi è che porta ogni giorno enormi pesi sulle proprie spalle?
L’identità di Crazy Donkey nasce proprio da queste domande e punta a dare una risposta: tra bollette, affitti, tasse e rincari siamo noi ad avere ogni giorno giganti pesi che ci opprimono, siamo noi gli asini contemporanei, e stiamo impazzendo.
Da questo concept è stata sviluppata una linea illustrativa che ha come protagonisti dei personaggi con il corpo da uomo e la testa da asino.
Da questo concept è stata sviluppata una linea illustrativa che ha come protagonisti dei personaggi con il corpo da uomo e la testa da asino.










L’insegna di Crazy Donkey è stata creata artigianalmente facendo arrugginire il metallo con una soluzione acida, prestando però attenzione nel lasciare inalterate alcune parole chiave che scorrono su tutta la superficie dell’insegna. È stato poi fresato il logo al centro, retro-illuminato.

Credits:
Illustrazioni: Liborio D’Agostino
Fotografie Case History: Simone Lavecchia
Fotografie Case History: Simone Lavecchia